• some image
La forza della gentilezza
Piero Ferrucci. Milano: Mondadori, 2005

Tutti siamo in relazione. Ogni nostro atto o pensiero, anche il più individualistico, può essere compiutamente capito solo nell'ambito delle relazioni che abbiamo, del tessuto di rapporti che è la nostra vita.
Se le nostre relazioni sono inquinate, se sono sature di giudizi, risentimenti, sospetti, allora noi, e il nostro mondo saremo inquinati. Quanto più le nostre relazioni sono fertili, vive, nutrienti, pervase di sentimenti positivi, tanto meglio ci sentiremo noi. Il nostro mondo è costituito dalle nostre relazioni.
La gentilezza è il nome della relazione ottimale. Un relazione fatta di onestà, calore, rispetto; la relazione che noi vorremmo avere con un compagno o compagna, coi nostri figli e genitori, coi nostri amici e con i colleghi di lavoro. Per gentilezza non si intende qui la cortesia formale, ma un insieme di caratteristiche che illuminano e vivificano un rapporto, e lo fanno diventare il rapporto che noi vogliamo avere.
Nella gentilezza questo libro scorge diverse componenti, alcune più ovvie: empatia, calore, generosità; altre forse un po' meno: gratitudine, pazienza, flessibilità. In tutto diciotto caratteristiche studiate a fondo , alla luce delle ricerche recenti, ma anche di osservazioni che vengono dalla vita di tutti i giorni, e dai miti e dalle storie di ogni narrazioni di ogni tempo.
Alla fine si scopre che noi siamo già più gentili di quanto non pensiamo. Se è vero che il proprio interesse è la motivazione di solito più potente, ci sono altre componenti in gioco: la solidarietà, l'empatia, il desiderio spontaneo di aiutare, l'affetto. Queste sono caratteristiche umane connaturate. E' proprio così che siamo evoluti: collaborando con i nostri simili, dando supporto, imparando a capirci gli uni con gli altri. La guerra di tutti contro tutti è un modello irreale. Le cose son andate in ben altro modo. E' proprio la gentilezza che è adattiva, che cioè ci ha permesso di emergere dalla nostra lunga evoluzione.
Riscoprendo e coltivando in noi le qualità prosociali, cioè quelle disposizioni che ci portano a essere più gentili e generosi, troviamo davanti a noi un cammino promettente di crescita personale.

***

Dalla prefazione del Dalai Lama:

La gentilezza e la compassione sono elementi essenziali che danno un senso alla nostra vita. Costituiscono una sorgente duratura di gioia e di felicità. Sono il fondamento di un cuore generoso, il cuore di chi agisce per il desiderio di aiutare gli altri. Con la gentilezza, e quindi con l'affetto, l'onestà, la verità e la giustizia verso tutti, ci assicuriamo il nostro stesso vantaggio. E' una questione di buon senso. Vale la pena di avere considerazione per il prossimo, perché la nostra felicità è inestricabilmente intrecciata con la sua. Analogamente, se la società soffre, soffriamo anche noi. D'altronde, quanto più i nostri cuori e le nostre menti sono afflitti da sentimenti ostili, tanto più noi diventiamo infelici. Quindi non possiamo eludere la necessità di gentilezza e compassione.
A un livello elementare e pratico, la gentilezza genera un senso di calore e di apertura che ci permette di comunicare molto più facilmente con gli altri. Scopriamo che tutti gli esseri umani sono proprio come noi, e quindi diventa più semplice entrare in relazione con loro. Questo evoca uno spirito di amicizia in cui c'è meno bisogno di nascondere ciò che sentiamo o che facciamo.
Inoltre, è ormai assodato che coltivare stati mentali positivi come la gentilezza e la compassione migliora la salute e porta alla felicità.

Breve estratto del libro